Era una ragazza solare, sempre disponibile con gli amici e con la sua famiglia. Emilia Katlan è morta in un drammatico incidente stradale lunedì 25 febbraio mentre stava andando a lavoro nei pressi della rotatoria della Centrale del Latte.
Erano da poco passate le ore 16, quando la ragazza stava percorrendo la via Nomentana in direzione Roma e all’altezza del chilometro 20,200 è finita addosso a un platano dall’altra parte della strada. Un tratto di strada maledetto, quello tra Casali e Tor Lupara. La perdita del controllo è stata dovuta anche alla pioggia caduta per tutto il giorno.
Venerdì primo marzo si è tenuta una messa alla chiesa San Nicola da Bari per ricordarla e per salutarla insieme a tutti gli amici. Poi la salma ha preso la strada della Romania. Emilia, come la sua famiglia, era nata 21 anni fa vicino a Timisoara. Il primo ad arrivare in Italia era stato il papà Grigore, poi un anno più tardi la madre Anna Iuliana e ancora un anno dopo lei e la sorella maggiore Bianca.
La famiglia abita in via Amendola. Emilia aveva studiato alle scuole medie Garibaldi, poi aveva frequentato per due anni Ragioneria a Monterotondo, ma poi aveva lasciato e iniziato a lavorare. Aveva fatto la barista a Borgonuovo, la commessa in un negozio di scarpe, poi aveva iniziato come aiutante al palazzo del mobile Severi dove lavora anche la madre. Spesso andava al punto vendita vicino casa, ma a volte a quello verso la Centrale del Latte, dove doveva andare anche quel lunedì pomeriggio che ha avuto l’incidente.
Emilia aveva tanti amici, sia a Mentana e Monterotondo, che in Romania. Le piaceva uscire, andare a ballare e ascoltare la musica. Era una ragazza piena di vita, sempre pronta ad aiutare gli altri e sempre con il sorriso sulle labbra.
Proprio l’acquisto a rate della macchina che le è stata fatale, era stato un piccolo sogno raggiunto, perché le garantiva l’indipendenza.
Tra i suoi sogni c’era quello di tornare a vivere in Romania un giorno. Con la famiglia tornava una volta l’anno a trovare i parenti e gli amici che aveva lasciato da bambina. Ogni volta per lei era un dispiacere doversene staccare. Adesso è stata sepolta lì, nel suo paese di origine, a fianco a una sorellina morta appena nata.